Il 9 maggio di ogni anno ricorre l’anniversario della dichiarazione Schuman del 1950, un documento che ha segnato l’inizio di una nuova forma di collaborazione politica in Europa allo scopo di scongiurare un’ulteriore guerra tra le nazioni, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. La Giornata dell’Europa, dunque, è un’occasione per celebrare la pace e l’unità tra il popolo europeo.
La dichiarazione porta il nome dell’allora Ministro degli Affari Esteri francese Robert Schuman. Tuttavia, l’ideologia che l’ha ispirata è da ricondurre al funzionalismo dell’economista francese Jean Monnet, il quale si proponeva di arginare la secolare conflittualità tra Francia e Germania attraverso la creazione di un’autorità superiore che potesse controllare la produzione di acciaio e carbone. Da questi presupposti, con la firma del Trattato di Parigi del 18 aprile 1951, fu istituita la CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio), i cui Stati fondatori furono Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. Dal 1951 può dirsi quindi intrapreso il percorso che ha portato alla firma del Trattato di Roma del 1957, istituendo la CEE (Comunità economica europea) prima e l’UE poi, con il Trattato di Maastricht del 1992.
In occasione della Giornata dell’Europa, ci siamo interrogate su quale sarebbe stato un buon modo per celebrare questa ricorrenza. Facendo un passo indietro, ci siamo chieste quale fosse la percezione che i cittadini dell’UE e non hanno dell’Unione stessa. A tale scopo, abbiamo creato un breve sondaggio da somministrare ad amici, colleghi e conoscenti intorno a noi, di diverse nazionalità, per avviare una riflessione sul concetto di Europa e sui suoi valori. In particolare, abbiamo chiesto agli intervistati di descrivere cosa volesse dire per loro essere cittadino europeo e come questo si riflette o meno nelle loro vite. Seppur breve, questo sondaggio ci ha permesso di esplorare vari punti di vista, esposti da individui provenienti da diversi Paesi e dunque con un diverso passato e presente storico.
Il sondaggio è stato somministrato a 31 persone di età compresa tra 20 e 42 anni. Tra queste, la maggioranza è di nazionalità italiana (64,4%). Sono presenti altre nazionalità, tra cui georgiana (12,9%), francese, tedesca, olandese, moldava, lituana, italo-israeliana e italo-francese.
Agli intervistati sono state poste tre domande, di cui l’ultima rivolta in maniera differenziata a cittadini UE e non-UE: “Eri a conoscenza della Giornata dell’Europa?”; “Quando pensi all’Europa, quali sono le prime tre parole che ti vengono in mente?”; “Per i cittadini UE: cosa rappresenta per te l’Europa? Come l’essere parte dell’UE si riflette nella tua vita quotidiana? Per i cittadini non-UE: se credi nei valori dell’UE, cosa significherebbe per te diventarne parte?”.
Alla prima domanda, il 58,1% ha risposto di non essere a conoscenza di questa ricorrenza.
Alla seconda domanda, le parole che sono state menzionate con maggiore frequenza sono le seguenti: libertà, unione, democrazia, diritti. Nell’illustrazione in basso è possibile visualizzare anche altre parole citate dagli intervistati.
Immagine 1. Wordcloud: la dimensione del font riflette la minore o maggiore frequenza delle parole.
Alla terza domanda ciascuno ha risposto dando spazio alle proprie opinioni personali. Trattandosi di una domanda aperta, si è ritenuto sintetizzare come segue.
"L'appartenenza all’UE si riflette nella possibilità di guardare oltre il nostro Stato-Nazione”: è questa una delle risposte estratte dal sondaggio e che potrebbe, sulla base dei dati raccolti, sintetizzare al meglio il pensiero comune dei cittadini europei che si riconoscono nei suoi valori e, in primis, a quello di libertà: libertà di pensiero, di movimento, libertà di scelta. Per alcuni, soprattutto per i più giovani, Europa significa opportunità di crescita personale e professionale, come lo dimostrano i programmi Erasmus+ o ESC (Corpo Europeo di Solidarietà) così come tante altre iniziative rivolte a tutti coloro che hanno voglia di ampliare i propri orizzonti, mettendosi in gioco.
Europa, per altri, significa cooperazione e collaborazione per lo sviluppo continuo di una comunità unita dove ogni cittadino gode di innumerevoli diritti, espressamente riconosciuti nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e nel Trattato sull’Unione europea (TUE).
Tuttavia, alcuni manifestano preoccupazioni riguardo alla reale solidarietà e cooperazione tra i membri dell'UE, evidenziando sfide ancora da affrontare per consolidare un'autentica unione. In particolare, diversi intervistati si esprimono affermando che il senso di collaborazione e di comunità è ancora molto debole, soprattutto con riferimento all’assistenza delle minoranze in difficoltà. Gli intervistati sono dell’idea che bisogna lavorare ancora molto per poter parlare effettivamente di “unione”. Inoltre, tra gli aspetti negativi che risultano dal sondaggio viene menzionata la conseguente perdita di potere che ciascun Paese sperimenta dal momento in cui entra a far parte dell’UE.
Per coloro che vivono in uno Stato al di fuori dell’Ue, il sentimento comune sembra essere una condivisione dei valori europei e un auspicio a farne parte, soprattutto tra le ultime generazioni. Attraverso esperienze personali, alcuni intervistati hanno avuto l’opportunità di studiare e/o vivere in uno degli Stati membri e testimoniano che esperienze di questo tipo hanno permesso loro di conoscere da vicino il potenziale europeo. Per molti, diventare cittadini europei significa partecipare al processo democratico, promuovere i valori di diversità, libertà e rispetto per la creazione di un mondo migliore.
Un duplice punto di vista è espresso, invece, da chi ha vissuto in un paese dell’UE come cittadino extracomunitario, acquisendone la cittadinanza, con non poche difficoltà, legate soprattutto ai lunghi tempi di attesa. Cosa vuol dire vivere in un Paese europeo senza possederne la cittadinanza? “In molte occasioni questo ha significato un’enorme perdita di tempo. E ovviamente meno opportunità Erasmus. Nessun diritto di voto.”, si legge tra i pareri espressi nel sondaggio.
Alla luce dell’analisi condotta, si può affermare che l'UE rappresenta, sia per chi ne fa parte che per chi vi aspira, un ideale dei valori di democrazia, diversità e rispetto, nonostante le sfide costanti a cui bisogna rispondere. La Giornata dell'Europa offre l'opportunità di riflettere su diversi punti di vista qui esposti e di rinnovare l'impegno verso un'Europa più inclusiva, solidale e rispettosa dei diritti degli individui. Allo stesso tempo, celebrare il 9 maggio può essere inteso come un invito a non dare per scontato i diritti di cui siamo titolari, e dunque di non dimenticare che qualcun altro, in tutto e per tutto al nostro pari, sta lottando per ottenerli.
Sitografia
Comments